Etichettatura alimentare brasiliana: nuove regole da applicare

Novità in arrivo in tema di etichettatura alimentare brasiliana. A seguito, infatti, di alcune proposte di modifica da parte dell’Agenzia Nazionale Sanitaria Brasiliana (ANVISA), sono state introdotte due nuove normative in merito. Si tratta della Risoluzione n. 429 e dell’Istruzione Normativa n. 75, entrambe da poco pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale brasiliana (in data 8 Ottobre 2020, per l’esattezza). La prima, di carattere prettamente giuridico, delinea gli ambiti di applicazione e le novità introdotte. La seconda, al contrario, è di carattere tecnico-scientifico ed è da leggere a supporto della Risoluzione.

A questo punto, vediamo insieme alcune tra le novità di maggior interesse:

  • Simbolo nutrizionale frontale. E’ obbligatorio indicare sulla parte frontale del prodotto un simbolo informativo relativo a quegli ingredienti presenti in elevata quantità e potenzialmente dannosi per la salute. Ecco un esempio:
In questo caso il prodotto contiene in elevata quantità tre elementi potenzialmente dannosi: lo zucchero aggiunto, i grassi saturi ed il sodio.
  • Tabella delle informazioni nutrizionali. Già obbligatoria, subisce ora un restyling: deve necessariamente essere redatta con lettere nere su sfondo bianco. Inoltre, deve contenere gli zuccheri totali e quelli aggiunti, la dichiarazione di valore energetico e nutrizionale per 100 g o 100 ml, nonchè il numero delle porzioni contenute nella confezione. Di seguito un esempio.

E’ chiaro come le modifiche introdotte rendano l’etichetta brasiliana di gran lunga differente rispetto a quella europea. Anzi, si può di certo affermare che tendano ad emulare le informazioni nutrizionali americane così come previste dalla Food and Drug Administration (FDA).

Ad ogni modo, per quanto concerne l’entrata in vigore delle nuove disposizioni non c’è da disperare: la nuova normativa entrerà in vigore decorsi 24 mesi dalla sua pubblicazione (avvenuta in data 8.10.2020). Le aziende avranno, pertanto, tempo fino al 2022 per potersi uniformare alle novità giuridiche.

Inoltre, viene stabilito un ulteriore termine di 12 mesi decorrenti dalla data di entrata in vigore della normativa perchè i prodotti già presenti sul mercato vengano adeguati. Tuttavia ciò non vale per quei prodotti destinati esclusivamente alla trasformazione industriale o ai servizi alimentari: essi devono essere adattati già a partire dall’entrata in vigore della Risoluzione.

Invece, periodo di adeguamento ancora più lungo per gli alimenti prodotti da piccole imprese (come le aziende agricole a conduzione familiare ed i piccoli imprenditori). Essi potranno essere adeguati anche 24 mesi dopo l’entrata in vigore delle norme. Il periodo di adeguamento, in questo caso, è pari ad un totale di 48 mesi decorrenti dal giorno 08.10.2020.

Ulteriore deroga per le bevande non alcoliche in imballaggi restituibili (come il vetro a rendere). In questo caso il periodo di adeguamento non può superare i 36 mesi dall’entrata in vigore delle norme.

Infine, viene stabilito anche che la stessa normativa prima del 2022 potrà subire modifiche motivate in base all’esito dei negoziati di armonizzazione dell’etichettatura del MERCOSUR.

Infatti, per chi non lo sapesse, il Brasile insieme all’Argentina, Paraguay ed Uruguay (Venezuela e Bolivia stanno completando la procedura di annessione) hanno dato vita ad un mercato unico comune: il MERCOSUR.

Si tratta di un modello, molto simile a quello dell’Unione Europea, volto all’integrazione ed internazionalizzazione delle economie nazionali.

Detto ciò, entro il 2022 sapremo se la normativa entrerà in vigore così come già redatta o se subirà modifiche e/o verrà uniformata con gli altri paesi del MERCOSUR.


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